Sfiducia nella istituzioni e partecipazione

Purtroppo è di generalizzata sfiducia nelle istituzioni che dobbiamo parlare. Infatti afferma di nutrire “poca” o “nessuna” fiducia nei partiti politici il 93,3% dei giovani intervistati, nella magistratura l'84,5%, nella scuola italiana il 62% circa e nelle forze dell'ordine il 59%. Nemmeno la chiesa cattolica si salva, con un 55% di sfiduciati nei suoi confronti. Un quadro sconfortante, dunque, con i maschi che esprimono un livello di sfiducia ancora maggiore rispetto alle femmine. Nel caso dei partiti, la gravità della situazione è sottolineata dal fatto che il 51% dei giovani ha “nessuna” fiducia verso di essi. Un rigetto totale, condiviso da un giovane su quattro anche nei confronti della magistratura e della chiesa.

L'appeal che suscitano nei giovani i partiti politici – e la politica in genere – è così basso che appena l'1,2% di essi (solo maschi!) partecipa “molto” o “abbastanza” all'attività di qualche partito o associazione politica; un altro 2,7% (quasi esclusivamente maschi!) dice di parteciparvi “un poco”. Appena più elevato è il numero di quanti affermano di riconoscersi almeno negli ideali di un partito: si tratta del 13% degli intervistati, ma con macroscopiche differenze tra maschi (22,4%) e femmine (un misero 4%). Sono dati che misurano in maniera inequivocabile la drammatica distanza che separa il mondo dei partiti e della politica dai giovani, soprattutto dalle donne.

Qual è il livello della presenza giovanile in altri ambiti sociali? Possiamo affermare che essa sia apprezzabile solo nello sport. Infatti a partecipare “molto” o “abbastanza” all'attività di associazioni sportive è il 64% dei maschi e il 45% delle femmine; ad essi si aggiunge un 12% di giovani che vi di prende parte, ma “poco”.

I dati percentuali s'abbassano radicalmente se si prendono in esame altri ambiti. Solo il 23,6% dei giovani partecipa “molto” o “abbastanza” all'attività della propria parrocchia o di altri gruppi religiosi, l'11,4% a quella di associazioni culturali, il 9,8% a quella di associazioni di volontariato sociale o assistenziale. Si tenga comunque conto che la cifra statistica rappresenta una media tra i dati maschili e femminili e che in ciascuno dei tre ambiti la partecipazione delle ragazze è maggiore, talvolta doppia, di quella dei ragazzi.

Una migliore valutazione di questi dati è resa possibile dalle risposte date ad altri quesiti del sondaggio. Abbiamo chiesto ai giovani su quali valori ritenessero importante fondare la loro vita. Anche in questo caso è opportuno distinguere le risposte per genere. Tra le femmine, ritiene “molto” o “abbastanza importante” fondare la propria vita sulla solidarietà e sul volontariato l'89% delle intervistate; ammontano al 56% le ragazze che attribuiscono tale importanza all'impegno politico nella società e nelle istituzioni o al successo e al benessere materiale. Per quanto riguarda i maschi, invece, successo e benessere materiale sono giudicati “molto” o “abbastanza importanti” dall'80%; solidarietà e volontariato dal 75%, impegno politico nella società e nelle istituzioni dal 56%.

Al di là delle pur rilevanti differenze percentuali tra maschi e femmine – che meritano certo un ulteriore approfondimento – si può rilevare che la dimensione dell'altruismo è ben radicata nei giovani: una risorsa importante che però l'associazionismo socio-assistenziale e culturale non riesce ancora a incanalare in pieno. I giovani non rifuggono a priori nemmeno dall'impegno politico e istituzionale, ma appaiono scoraggiati dai cattivi modelli forniti dagli adulti che occupano partiti e istituzioni e dal loro funzionamento. Un distacco che pare accrescersi con il passare del tempo, a causa di un degrado della vita politica e, talvolta, istituzionale, da voltastomaco anche per noi adulti abituati a vederne, e sopportarne, di tutte. Ma attenzione, si rischia grosso! Non si sottovaluti l'elevatissima percentuale di quei giovani, specie maschi, che vedono nel successo e nel benessere materiale i valori sui quali fondare la vita. Se perdono irrimediabilmente credibilità le istituzioni sui quali si fonda la nostra democrazia e il nostro vivere civile, alla fine non resta per il giovane che la strada, peraltro illusoria, di pensare egoisticamente ai fatti propri e di godersela fino in fondo.