Questioni territoriali e problema delle comunicazioni
Alla base delle difficoltà economiche stava anche l’emarginazione geografica e politica di Città di Castello. Già nel 1808 la riforma del catasto aveva suscitato serie preoccupazioni per l'”enorme aggravio” imposto sui possidenti. Questi si erano dichiarati “nell’assoluta impotenza di corrispondere alli tributi” e avevano presagito, in mancanza di correttivi, la vicina e “totale rovina della città”. L’anno successivo il governo imperiale dette un altro grosso dispiacere. I nuovi confini amministrativi dettati dai francesi significarono un brutale ridimensionamento giurisdizionale, con l’annessione della campagna alla destra del Tevere al limitrofo Cantone di Monte Santa Maria e di parte del contado meridionale a quello di Fratta. Ciò provocò un “notabile dissesto allo stato economico” di Città di Castello, che perse “il migliore suo territorio, e per l’ubertosità dei terreni, e floridezza dei possidenti”…