Predicare bene, razzolare male

 

Per come siamo messi in Italia, “predicare bene e razzolare male” è uno sport nazionale, nel quale eccellono soprattutto gli adulti; quegli adulti, del resto, che sono anche genitori, insegnanti, giornalisti, politici, ecc., tutti vario titolo educatori dei giovani. Le contraddizioni degli adolescenti quindi riflettono – e talvolta, considerata la loro immaturità – amplificano le contraddizioni di quegli adulti che li circondano e dovrebbero insegnar loro il rispetto delle regole con il buon esempio.
Poniamoci pertanto con intelligenza di fronte ai dati di questo sondaggio che, per la vastità della base degli studenti interpellati – circa 300 di età 14-19 anni provenienti da tutta la valle –, ci offre uno spaccato attendibile dei comportamenti giovanili e, purtroppo, della modesta capacità educativa della nostra società.
Invece di porre questioni teoriche, “Fuoriclasse” ha invitato gli studenti a confrontarsi con situazioni molto concrete, realistiche, assolutamente verificabili.
 
Situazione n. 1.
Trovi per strada un portafoglio; dentro ci sono 500 euro e i documenti del proprietario. Cosa fai?
 
I soldi fanno davvero perdere la testa. Tanto che una buona azione, portata spesso ad esempio di onestà e di spirito civico, come il restituire al proprietario un portafoglio smarrito con i soldi, la maggioranza dei ragazzi se la sognano! I dati parlano chiaro: il 60% dei ragazzi e circa il 64% delle ragazze quei soldi se li terrebbero. E il 21% degli uni e il 18% delle altre si comporterebbero ancora peggio: per non lasciare tracce del ‘misfatto’ – e forse nella vana speranza di mettere a tacere la voce della coscienza – getterebbero via pure i documenti, arrecando al disgraziato che ha smarrito il portafoglio un danno ancora maggiore. Consoliamoci con quel 40% che invece si comporterebbero da bravi cittadini e da buoni cristiani, consegnando il portafoglio ai vigili urbani o ai carabinieri perché lo restituiscano al proprietario, o telefonandogli direttamente, magari sperando in una mancia.
 
Situazione n. 2
Vieni a sapere che un uomo ha gravemente molestato la persona che ti è più cara. Cosa fai?
In questo caso emerge una radicale differenza di comportamento tra maschi e femmine. Gli uomini – si sa – si atteggiano di più a ‘duri’. E infatti, che ci sia uno Stato con le sue leggi, i suoi tribunali e le sue forze dell’ordine per amministrare la giustizia, a tanti giovani maschi sembra interessare poco. In caso di grave molestia a una persona cara, il 63% dei ragazzi non ha dubbi: “cerco di farmi giustizia da solo, o con l’aiuto di qualche amico o parente, dando al molestatore una severa lezione”. Al contrario, ben il 73% delle ragazze, scegliendo di “denunciare il molestatore e lasciare che la giustizia faccia il suo corso”, mostra di voler rifuggire dalla giustizia sommaria e di confidare nelle istituzioni.
 
Situazione n. 3
Ti viene offerto un lavoro da un imprenditore. Ti lascia scegliere fra una paga di 1.500 euro “in nero” (che non ti dà alcuna tutela assistenziale e pensionistica), oppure il normale stipendio di 1.000 euro, che invece garantisce tutti i tuoi diritti assistenziali. Cosa fai?
 
Una certa ragionevolezza da parte dei giovani pare venir fuori se si parla di paghe in nero. La grande maggioranza si rende conto che tale tipo di paga significa anche assenza di diritti. Solo poco più di uno su quattro cederebbe alla tentazione. I più coscienziosi – il 12% dei maschi e il 24% delle femmine – affermano addirittura di voler rifiutare la proposta di lavoro, “perché di quell’imprenditore non c’è da fidarsi”.
 
 
Situazione n. 4
Sai che l’evasione fiscale è uno dei grandi problemi che affliggono l’Italia. Hai un problema di salute e vai da uno specialista. Dopo la visita, questo dottore ti presenta il conto: se paghi 120 euro, ti rilascia la ricevuta (significa che lui pagherà le tasse su quella visita e tu ne potrai detrarre il costo quando compilerai la denuncia dei redditi annuale); altrimenti a lui va bene essere pagato 90 euro “in nero”. Cosa fai?
 
Paghe in nero significa evasione fiscale. Con questa illegalità diffusa in Italia ci sbattiamo il naso quotidianamente, sia come vittime, che come artefici. Quante volte non viene rilasciato lo scontrino per ciò che si acquista? Quante volte dottori, professionisti, artigiani non lasciano la ricevuta, proponendo in cambio un sostanzioso sconto sulla parcella? E in quanti modi cercano di fregare il fisco le stesse persone che sbraitano contro gli evasori fiscali?
In tale scenario, le opinioni dei giovani sono assai difformi. In realtà, i sostenitori dell’evasione fiscale a tutti i costi sono una ristretta minoranza: dichiarano infatti che “è normale non pagare le tasse” il 17% dei maschi e il 10% delle femmine. Le ragazze sembrano ancora avere maggiore coscienza civica e moralità: sono oltre il 53% – rispetto al 38% dei ragazzi – quelle disposte a pagare per intero la parcella di un dottore, perché “tutti devono pagare le tasse”. Comunque, ad esser sinceri, considerati i cattivi esempi che imperano, si temeva che fossero ben più del 48% i maschi propensi a fare una scelta di opportunità: “pago 90 euro, perché è giusto che tutti paghino le tasse, ma così è più conveniente per me”.
 
 
Situazione n. 5
E’ sabato sera e vai a una festa con la tua macchina. Bevi un bicchiere di troppo e ti senti un po’ alticcio. Una bella ragazza (o un bel ragazzo), di cui ti stai innamorando, chiede se l’accompagni a casa. Cosa fai?
 
Ormai anche i sassi hanno capito quanto sia pericoloso per sé e per gli altri guidare in stato di ebbrezza. Lo Stato è sceso in campo con forza, sia con le buone – le campagne informative –, sia con le cattive – i famigerati “palloncini” per misurare il tasso di alcol nel sangue. Tra i giovani, a parole tutti sono concordi che non bisogna guidare se si è bevuto troppo. Però, in certi casi… E uno di questi casi è proprio una tentazione che più tentazione non si può. La maggioranza dei ragazzi (il 54%) ha candidamente ammesso che, se dovesse accompagnare a casa una bella figliola, farebbe uno strappo alla regola della prudenza. E magari – sospettiamo noi – per farsi vedere ancora più “macho”, pigerebbe anche di più sull’acceleratore. Consoliamoci pure qui con le femmine. Il 71% di esse, di fronte alla tentazione, si comporterebbero con sana umiltà, rivelando al “bel ragazzo” di non poterlo accompagnare perché non in grado di guidare con la massima attenzione. Evidentemente riescono a rendersi conto che, quella notte, invece di perdere un’occasione, ne hanno invece guadagnata una più grossa, salvaguardando l’incolumità propria e altrui.
 
Situazione n. 6
C’è una festa tra giovani in una solitaria casa di campagna. Degli amici che sono abituati a fumare spinelli ti invitano a farti delle “canne” con loro. Cosa fai?
 
Farsi una canna o no? Se ne parla tanto in famiglia, a scuola. Quale giovane non ha sentito centinaia di volte discorsi istruttivi sulle sostanze stupefacenti. Tuttavia, ecco la brutale realtà: se invitati da amici a fumare uno spinello in una tranquilla e solitaria casa di campagna, ci andrebbero senza esitazione il 37% dei maschi e ben il 45% delle femmine. Se si considera che il sondaggio riguarda una popolazione studentesca dal 14 ai 19 anni, nella quale la fascia di età 14-16 anni è prevalente, il dato è inequivocabile: sono parecchi i giovani che si fanno (o si vorrebbero fare) le canne, anche tra gli adolescenti. Alla faccia di tutto quel che si insegna in famiglia e a scuola!
 
Situazione n. 7
Incontri in discoteca una bellissima ragazza (o un bellissimo ragazzo). Ti piace molto. L’indomani partirà e non vi rivedrete più. Ti invita ad avere un rapporto sessuale. Non conosci approfonditamente quella persona e non avete la possibilità di avere un rapporto sessuale protetto. Cosa fai?
 
Un’altra tentazione coi fiocchi: la possibilità di fare sesso con uno o una partner che “ti tira molto”; un’occasione irripetibile, solo che non c’è la possibilità di avere un rapporto protetto, sicuro. Come comportarsi? I maschietti non si creano tanti problemi. Con uno schianto di ragazza del genere! Che non la conoscano bene, che possa avere l’Aids o altre malattie, che rischi di rimanere in cinta, per oltre il 68% dei ragazzi non sono ragioni valide per perdere una simile occasione. Si fa l’amore, e basta. Fortuna che anche in tale circostanza le femmine sembrano avere più giudizio. Mica tutte, però! Si comporterebbero infatti come i maschi il 22% di esse. Consoliamoci con la saggezza del rimanente 78%. Come si vede, un po’ più di educazione sessuale nella scuola superiore non guasterebbe affatto!
 
Situazione n. 8
Vai in motorino al bar. Devi attraversare due incroci. Sai che a quell’ora la polizia non c’è mai. Cosa fai?
 
Pare che il messaggio – almeno questo – di indossare sempre il casco quando si va in motorino stia pian piano passando. Nel caso che abbiamo posto si potrebbe benissimo farne a meno, tanto la polizia non c’è. Tuttavia il 69% dei maschi e il 73% delle femmine lo metterebbero ugualmente. Significa che hanno capito che quel casco in testa non è un favore che si fa alla polizia, ma una preziosissima protezione della propria persona in casi di malaugurato incidente.