Ingresso delle truppe alleate in città; sullo sfondo porta Santa Maria (foto Imperial War Museum).
Porta Santa Maria: le mine tedesche
La cinta muraria di Città di Castello subì, durante il conflitto, danni tutto sommato limitati. Nel vano tentativo di rallentare l’avanzata degli inglesi, i tedeschi avevano fatto brillare delle mine a porta Santa Maria, con il conseguente crollo delle decorazioni esterne, di alcune parti in muratura e di circa la metà del piedritto che sorreggeva la volta. In quelle condizioni, essa rappresentava un grave pericolo per i passanti e l’amministrazione comunale impedì il traffico, sistemando all’entrata pali e filo spinato. Ciò nonostante, cittadini imprudenti o malintenzionati rimuovevano ogni giorno le protezioni.
Il comune sollecitò l’autorizzazione della Soprintendenza per il restauro, affidando il progetto all’arch. Giorgio Giorgi. Essa giunse alla fine del 1945 e, nel corso dell’anno successivo, vennero effettuati i lavori.
Inutilmente, per fortuna, alcuni chiesero per l’ennesima volta la totale demolizione del torrione.