Altre notizie di cronaca ci rivelano aspetti importanti delle condizioni sociali della popolazione. Nel 1912 ebbero diritto alla concessione gratuita del sale ben 885 pellagrosi poveri. A causare la pellagra, malattia endemica nelle nostre campagne che aggrediva anche le facoltà mentali, era la cattiva o insufficiente alimentazione. Dal 1900 funzionava in città il Pellagrosario Umbro: si situava nell’attuale Centro Le Grazie, a San Giacomo, ed aveva una sede fuori le mura, in voc. Specchio (l’attuale “Muzi-Betti”), dove i pellagrosi in via di guarigione si mantenevano attivi in agricoltura ed erano aggiornati su più moderne pratiche.
A febbraio l’assessore municipale alla pubblica istruzione Ulrico Biondi promosse una Scuola per Emigranti. Aperta il martedì e il sabato dalle 19 alle 21, la domenica dalle 14 alle 16, ebbe come insegnante il maestro Meoni. La frequentarono 21 castellani in procinto di emigrare. Intendeva impartire "istruzioni necessarie sia per la partenza che per la permanenza nei vari luoghi" e "notizie delle istituzioni, degli usi e dei costumi delle popolazioni con le quali dovessero convivere e di conoscere in qual modo dovrebbero comportarsi per restarvi relativamente tranquilli e rispettati".
Per capire la società del tempo bisogna sottolineare l’incidenza dell’emigrazione. Si pensi che nel 1912 furono registrate all’anagrafe tifernate le nascite all’estero di addirittura 91 bambini di genitori emigrati. Quasi tutti videro la luce tra la Costa Azzurra e Marsiglia, rifugio di tanti altotiberini: 61 a Nizza, 13 a Aubagne, 8 ad Antibes, 4 a Marsiglia, altri a Menton, Villafranca, Montecarlo.