Il 21 giugno 1944 i tedeschi adunarono i prigionieri di Fossoli e li condussero sotto scorta armata alla stazione ferroviaria del paese. Li caricarono su dei vagoni bestiame senza dir nulla della loro destinazione. Appena il treno si fermò a Modena, i deportati conobbero la solidarietà della gente del posto: donne e bambini, invano frenati dai soldati della S.S., si avvicinarono al convoglio e riversarono dai finestrini all’interno dei vagoni pagnotte di pane, affettati e frutta. Non fosse stato per le vivande offerte dalla popolazione emiliana, che evidentemente sapeva a cosa andavano incontro, quegli uomini non avrebbero avuto niente da mangiare nei tre giorni di viaggio. I tedeschi infatti fermarono la tradotta in territorio austriaco solo per dare la possibilità ai prigionieri di provvedere ai propri bisogni fisici; ma anche in quella circostanza li tennero sotto il tiro dei mitra, tanto da inibire nei più ogni stimolo…