Falegnami e apprendista in una piccola bottega di falegnameria.

Le piccole botteghe di falegnameria

La documentazione sugli anni ’30, insieme a preziose testimonianze orali, che talora riescono a supplire alla carenza di fonti scritte, permette di delineare con un certo dettaglio lo scenario dell’artigianato minuto del legno. Il contesto non sarebbe mutato gran che fino agli anni ’50.
Fama di ebanista di rango aveva Gualtiero Verini. Conosceva il disegno, possedeva un gusto raffinato ed esibiva quella precisione di esecuzione, quell’avvedutezza nella scelta del legno, quella cura del dettaglio e della rifinitura che, tra i falegnami, assicuravano la reputazione di “artista”. L’unanime riconoscimen­to dei colleghi – inclini ad ammirare più la perfezione di un incastro quasi invisibile che il virtuosismo delle decorazioni – significava il coronamento morale di una vita dedicata a un lavoro generalmente di scarsa soddisfazione economica…

Il testo è nel documento allegato.