Una lettera del maire tifernate Machi illustra le caratteristiche delle “conce” di pellame – così si chiamavano localmente le concerie – all’inizio del secondo decennio dell’Ottocento. Ne esistevano due: una in località Sasso, sul torrente Sovara, a circa cinque km dalla città; l’altra, detta “del Prato”, tra le mura urbiche e il Tevere, fuori porta San Florido. Entrambe erano in attività “da molti anni”, ancor prima del 1786. In quel 1812 avevano sospeso la produzione; quella del Sasso, che in passato lavorava di meno, non era attiva “per mancanza delle vallinee”…