La Linea Gotica (in rosso) a nord dell’Alta Valle del Tevere. In blu, la Linea dell’Arno.
Operazione Olive: l'attacco alleato alla Linea Gotica dal Pesarese verso la Romagna (particolari, Defense Mapping Agency Hydrographic/Topographic Center).

La Linea Gotica

Il 18 maggio 1944 gli Alleati riuscirono a sfondare la Linea Gustav, lo sbarramento fortificato germanico imperniato su Montecassino. Nella loro ritirata, i tedeschi si attestarono su una serie di ulteriori linee difensive. L’intento era di rallentare il più possibile l’avanzata alleata mentre si predisponevano le fortificazioni lungo la Linea Gotica, un tratto appenninico dalle Alpi Apuane alle colline del Pesarese che offriva condizioni assai propizie. La “Gotica”, per volere di Hitler assunse il nome di Linea Verde dalla metà di giugno 1944.

Per costruire le fortificazioni, i tedeschi fecero ricorso a manodopera italiana assunta dall’Organizzazione Todt; ma quando i tempi si fecero stretti, non esitarono a costringere al lavoro uomini rastrellati nei territori prossimi alla Linea Gotica. Inoltre, per impedire atti di sabotaggio dei partigiani, esercitarono un ferreo controllo nelle aree limitrofe e in alcune zone evacuarono in massa la popolazione, deportandola oltre l’Appennino.

Il sistema difensivo della Linea Gotica fu reso ancora più forte dalla capacità dei tedeschi di arroccarsi su linee immediatamente precedenti. Difesero questi avamposti strenuamente, traendo il massimo vantaggio dalle condizioni naturali offerte dalle alture appenniniche. Proprio a ridosso della “Gotica” fu, ai margini settentrionali dell’Alta Valle del Tevere, la Linea Bruna, o Brown. Sul versante occidentale aveva come roccaforti i Monti Penna, Faggiolo, Castelsavino e Modina; a nord di Pieve Santo Stefano, i monti a ridosso del Tevere e della strada statale, prima di Valsavignone. Avamposti della Linea Gotica furono anche le fortificazioni sull’Alpe della Luna e nel territorio di Badia Tedalda.

Dal Tirreno all’Adriatico, sulle montagne toccate dalla Linea Gotica sorse pertanto un’impressionante rete difensiva con migliaia di nidi di mitragliatrici, postazioni per cannoni, torrette di carri armati; e inoltre fortini, trincee, reticolati, fossati anticarro e terreni minati.

L’offensiva alleata contro la “Gotica” prese il via il 25 agosto 1944 nel Pesarese e si protrasse fino al 6 gennaio 1945. I durissimi combattimenti provocarono nei due schieramenti oltre 200.000 perdite tra morti, dispersi e feriti. Gli Alleati, frenati anche da avverse condizioni meteorologiche che resero problematica l’avanzata dei mezzi corazzati, superarono gli Appennini e si attestarono fino a Rimini, ma non riuscirono a procedere oltre.