La vicenda dei deportati di San Giustino e Sansepolcro si differenzia da quella dei giovani di Città di Castello e Umbertide. Diverso fu il periodo del prelevamento; diversa la destinazione. Simili, però, le sofferenze. E anche tra di essi si contarono delle vittime: quattro su ventisette dei rastrellati a San Giustino, non tornarono da Mauthausen.
Un altro civile della cittadina umbra perì a Buchenwald: si tratta di Angiolo Bruschi, nato nel 1905, catturato a Sulmona insieme a 315 “politici” l’8 ottobre 1943, detenuto a Dachau (matr. 56428) e poi morto a Buchenwald il 24 febbraio 1944.
Inoltre persero la vita a Mauthausen il citernese Luigi Romanelli, di 35 anni, e Renato Inghirami, 45 anni, di Sansepolcro, tradotti nel lager da Roma insieme a un folto gruppo di “politici”.
Andrea Guerrini, in Il giorno dell’inganno, ricostruisce l’elenco dei deportati di San Giustino e di Sansepolcro. Di Sangiustino (tra parentesi l’anno di nascita): Annibale Amorosi (1926), Pietro Bambini (1926), Fulvio Bastianoni (1924), Angiolo Boni (1927), Raffaello Brizzi (1922), Alfio Celeschi (1923), Mattio Draghi (1917), Raffaello Fabbrini (1895), Cino Fiordelli (1926), Ivo Franchi (1925), Quinto Gambini (1922), Angelo Mearelli (1923), Bernardo Meocci (1922), Giovanni Meocci (1924), Giuseppe Minelli (1923), Partemio Nocentini (1914), Elio Pasqui (1926), Aldo Pecorari (1916), Alfredo Pernici (1922), Guido Piccinelli (1922), Alessandro Rossi (1922), Candido Radicchi (1923), Duilio Rubechi (1923), Furio Simoncioni (1926), Piero Simoncioni (1918), Luigi Zucchi (1927).
Di Sansepolcro, in assenza di documentazione ufficiale, si è certi della deportazione a Mauthausen e nei lager limitrofi di Luigi Fancelli (1925) e Fosco Guerrini (1922).