In quanto “stampatore vescovile”, oltre che comunale, Donati beneficiò della quasi totalità delle commesse provenienti dall’ambiente ecclesiastico. Si è già sottolineato che gli archivi diocesani non conservano la dettagliata documentazione di quanti manifesti, editti o avvisi l’autorità vescovile ordinasse al tipografo. I registri di amministrazione della Sagrestia, della Canonica e del Seminario descrivono invece altre spese, spesso minute, sostenute per lo “stampatore” e contribuiscono così a fornire un interessante spaccato della vita all’interno della Chiesa…