La città dopo il bombardamento del 14 maggio 1944: la SAFIMA…
...la stazione ferroviaria...
...l'officina Vincenti.

I bombardamenti

Città di Castello e il suo territorio comunale, da Cerbara a Trestina, subirono 15 bombardamenti e cannoneggiamenti aerei tra il 23 gennaio e il 28 luglio 1944. Si hanno dati ufficiali precisi su quelli precedenti lo sfollamento della città. Ebbero luogo il 23 gennaio (ore 12.30, tre vittime), il 29 gennaio (ore 12), il 28 aprile (ore 15.45, a Trestina), il 2 maggio (ore 15.30, a Regnano e Cerbara, una vittima), il 13 maggio (ore 22.30, a Piosina), il 14 maggio (ore 7 e 10.45, con estese distruzioni di stabilimenti industriali in città e 16 vittime a Sansecondo), il 17 maggio (ore 6.30, a Santa Lucia e Canoscio), il 22 maggio (ore 14.50, a Promano e Ranchi) e il 3 giugno (ore 3.30). Ne seguirono altri il 16, 21 e 23 giugno, il 13, 26 e 28 luglio, con altre vittime.
Il 2 agosto 1947 il sindaco Luigi Crocioni così sintetizzò i danni materiali subiti dalla città e dal suo territorio in seguito ai bombardamenti e alle distruzioni arrecate dalle truppe tedesche durante passaggio del fronte: 46 ponti; tutta la ferrovia Appennino Centrale, con le opere d’arte della costruenda Ferrovia Centrale Umbra, compresi i magazzini, gli impianti, le officine, le macchine e la stazione di città; 4 stabilimenti industriali (tra i quali la tipografia “Lapi”); 23 fabbricati civili, per 294 vani. Altri 20 fabbricati civili, per 282 vani, erano stati gravemente danneggiati. Inoltre i tedeschi avevano saccheggiato l’ospedale, dato alle fiamme il deposito di tabacco della FAT e reso inservibile l’acquedotto.