L’azione repressiva di tedeschi e fascisti contro il movimento partigiano non riuscì ad annientarlo. Ma rastrellamenti e rappresaglie fecero pagare un prezzo elevato alla comunità locale.
Dal marzo 1944 i tedeschi attuarono una lotta più aspra e sistematica contro la Resistenza. Quindi, a metà giugno Kesselring ordinò di accentuare la lotta, di fatto legittimando “ogni forma di arbitrio” da parte dei comandanti tedeschi. Quella che ci appare come una lucida strategia di sterminio si attuò nell’Alta Valle del Tevere con un uno stillicidio di rappresaglie, fucilazioni, e assassinii ingiustificati. Nell’Alto Tevere umbro morirono 49 persone…