La scarna documentazione sui primi anni dell’Ottocento induce a considerare anche Città di Castello una di quelle “piccole città sonnacchiose, dove risiedeva la nobiltà locale e dove si svolgevano modeste attività artigiane e mercantili”. Ad un popolo ricaduto, dopo i brevi e traumatici sovvertimenti di fine Settecento, sotto un’amministrazione ordinaria e senza slanci, il nuovo abbattimento del governo papale e l’annessione dello Stato pontificio all’Impero francese sembrarono aprire un’epoca di straordinarie innovazioni. In quel 1809 le autorità rivoluzionarie vollero subito rimarcare la netta rottura con il passato…