Un altro impedimento a una più vigorosa crescita industriale fu la carenza di capitali, problema che rimase insoluto anche per una gestione del credito assai prudente. All’inizio degli anni ‘50 si chiese alla Cassa di Risparmio di utilizzare il risparmio “per avvivare e fecondare” l’economia. L’istituto invece inaugurò il decennio con una “stretta creditizia”. Secondo i suoi dirigenti, benché l'”affannosa e insistente richiesta di credito” rivelasse un’economia in sviluppo, non crescevano di pari passo i risparmi, così che la Cassa, memore della sua “tradizionale cautela”, trovava difficoltà a liberare “investimenti destinati all’iniziativa privata”…