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Cronaca nera

 

Una realtà di luci e ombre, quella tifernate. Gli articoli di cronaca dei settimanali dell’epoca ci informano di un brutale fatto di malavita: a settembre una donna, Carolina C., fu trovata uccisa con una coltellata alla gola nella sua case a Rignaldello; il “colpo di coltello alla gola le recise quasi completamente la testa dal tronco”. I sospetti caddero su Antonio T., scalpellino quarantenne, che abitava nello stesso palazzo e che si rese irreperibile. Il cadavere del sospettato riemerse dalle acque del Tevere qualche giorno dopo. Si legge nelle cronache: “È opinione generale che il presunto assassino, invaso, forse, dal rimorso per il truce misfatto compiuto e dalla disperazione, abbia voluto finire i suoi giorni annegandosi nel Tevere”.
A giugno si era celebrato il processo per un altro omicidio che aveva destato grande clamore; era avvenuto in via dei Randoli l’anno prima.
Le cronache del 1912 ci informano inoltre della morte di una donna di 25 anni per infezione puerperale per procurato aborto e della ricompensa al valor civile per la guardia municipale Luigi Franchi, che "con coraggio ammirevole e disprezzando la propria vita si slanciò alla testa di un cavallo che, sfuggito al conducente e trascinando una vettura a quattro ruote, a corsa sfrenata veniva da via del Popolo".