Alla fine del 2009 l’8,27% dei residenti viveva all’interno delle vecchie mura urbiche; gli abitanti della periferia rappresentavano il 47,93%, quelli delle frazioni e della circostante campagna il 43.80%: percentuali sostanzialmente invariate rispetto al 2000.
Gli abitanti del centro storico “entro le mura” sono dunque 3.347. Pochi rispetto al lontano passato. All’interno della cinta muraria e nelle “cortine” circostanti vivevano circa 4.900 persone nel 1810, 5.587 nel 1861, tra le 6.000 e le 6.300 nel primo decennio del ‘900, quasi 9.000 nel 1932. Allora parte delle mura erano state abbattute e prendeva maggiore consistenza un primo insediamento periferico, tuttavia ancora strettamente “aggrappato” al centro storico.
In quell’epoca il problema era l’inverso: nonostante la propaganda fascista contro l’urbanesimo, troppa gente finì con l’abitare in città; durante il secondo conflitto mondiale vi si arrivarono a contare oltre 12.000 residenti. L’assillante questione degli alloggi si trascinò fino ai primi anni del dopoguerra, quando prese forma l’esteso e, purtroppo, indisciplinato sviluppo urbanistico nella periferia.
Dalla città al suo territorio. Il comune tifernate è piuttosto esteso. I suoi 387,53 chilometri quadrati rappresentano il 39,1% della superficie comprensoriale. Include un fertile tratto pianeggiante della valle, tra San Giustino e Montecastelli, con le valli del Nestoro e del Minima e Minimella, alla destra del Tevere. Abbraccia inoltre una vasta regione dell’Appennino umbro-toscano e umbro- marchigiano. Dalla punta occidentale di Volterrano a quella orientale di Bocca Serriola corrono circa 43 chilometri. Ed è soprattutto questa zona montagnosa e collinare che ha subito tra gli anni ’50 e ’60 del ‘900 un epocale esodo di popolazione. Di lì a poco, a valle, iniziava lo strabiliante sviluppo dell’insediamento industriale che ormai “lega” in un unico agglomerato Città di Castello e San Giustino. Un’altra cospicua zona industriale si veniva poi a formare nella frazione di Trestina.
Queste sommarie considerazioni sono necessarie per contestualizzare i dati sulle cosiddette località abitate del comune. Si prenda la valle a nord della città, ormai per lo più industrializzata. Nel 1881 nelle frazioni di Regnano e Cerbara vivevano appena 484 persone, dedite nella quasi totalità all’agricoltura; nel 2009 vi si contavano 2.145 residenti. Ampliando l’area – una delle più fertili e popolate plaghe agricole della valle – e includendo insieme alle suddette frazioni Riosecco, Piosina, Giove, Badiali, Grumale, Santo Stefano del Piano, Titta e Userna, i residenti del 2009 ammontavano a 4.053 e continuano a crescere anno dopo anno; nel 1881 erano 2.281. Fenomeno ancora più marcato a sud. Tra Sansecondo e Trestina, al 31 dicembre 2009 vivevano 4.038 persone, contro le 855 del 1881. Allora il censimento prese in considerazione le “parrocchie” delle singole frazioni, ma il confronto tra le due epoche resta comunque statisticamente significativo.
All’incremento dei residenti nelle frazioni di pianura più industrializzate, ha fatto riscontro lo spopolamento dei nuclei abitati appenninici. Merita, a mo’ d’esempio, citare i casi più rilevanti, indicando i residenti nel 2009 e, tra parentesi, quelli del 1881. Nell’Appennino umbro-marchigiano: Scalocchio, Somole e Botina 12 (691); l’ampia zona comprendente Fraccano, Caifirenze, Vignolle, Antirata, Sasso, Montemaggiore, Candeggio e Castelvecchio 256 (1.562). Nell’Appennino umbro-toscano, mentre “tengono” le frazioni sul piano – Morra 314 residenti (310), Badia Petroia 282 (296), Ronti 133 (166), un po’ meno Volterrano 165 (232) – si è verificata un’emorragia di popolazione da quelle più in altura: Ghironzo 30 (192), Pino 13 (127), Muccignano 70 (319), Schine 30 (194), San Zeno a Poggio 55 (315).
Nello specifico degli ultimi cinque anni, tra le frazioni più popolose guadagnano ulteriormente residenti a sud Sansecondo (+9,25%), Santa Lucia (+7,26%), Promano (+5,73%) e, in modo meno sensibile, Trestina (+2,69%) e San Leo Bastia (+1,53%); a nord e nord-ovest Lerchi (+4,66%), Badiali (+9,38%), Piosina (+19,39%!!!) e Cerbara (+ 2,80%); in flessione Morra (-4,56%) e Badia Petroia (-6,31%).
Peculiare il caso di Trestina: per quanto frazione di Città di Castello, con i suoi 2.363 abitanti alla fine del 2009 aveva più residenti dei comuni altotiberini di Monte Santa Maria, Montone, Pietralunga e Lisciano Niccone.