Voglia di vivere e migliori condizioni di vita portarono fasce più ampie della popolazione urbana a dare senso altempo libero dal lavoro. Ad agosto Furio Fantini inaugurò nel corso le nuove sale del suo Cinema Iris. Riempì d’orgoglio i tifernati: “Corriere Tiberino” scrisse che il nuovo locale poteva "gareggiare con quelli delle grandi città". Lo stesso vescovo Liviero, attento a cogliere ogni strumento che potesse agevolare la sua indefessa opera pastorale, acquistò al Prato le Sale Banicchi, fino ad allora usate per spettacoli di infimo grado, per allestirvi un cinematografo educativo.
Le cronache ci trasmettono l’immagine di una città dinamica, ricca di associazionismo: sorsero in quel 1912 il comitato di distretto della Croce Rossa Italiana, animato da Ruggero Corbucci e da Evaristo Bufalini e, per la sezione femminile, dalla signora Ciavi, e la Società Commercianti. Con un gran banchetto al quale parteciparono un centinaio di aderenti, fu fondata la Società Cacciatori dell’Alta Valle del Tevere, presieduta da GioBatta Gnoni.
Batteva allora un po’ la fiacca la Filodrammatica Tifernate, in genere molto attiva, ma gli amanti del teatro ebbero modo di gustare egualmente piacevoli spettacoli al “Bonazzi”.