Fu a quell’epoca che giunse a conclusione la presidenza di Bruno Baldicchi. Con l’attività didattica passata sotto l’egida del Ministero del Lavoro e con la conseguente stabilità gestionale garantita dal finanziamento governativo, erano stati i problemi dell’azienda agraria ad assorbire più di recente gli amministratori della “Bufalini”. Un’avversa congiuntura economica e una gestione non pari alle aspettative della tenuta di Santa Fista avevano portato a una preoccupante situazione debitoria che, se non fronteggiata con misure pronte e coraggiose, rischiava di produrre nefaste conseguenze sulla Scuola.
Per avviare una politica di risanamento, il consiglio di amministrazione insediatosi nell’agosto 1965 elesse alla presidenza Umberto Decenti. per quanto riguarda l’attività didattica, il nuovo presidente poté giovarsi ancora per poco tempo del direttore Luigi Castori. Quando maturò l’età della pensione, il 1° ottobre 1967, gli si chiese di restare temporaneamente in servizio, valutando la sua permanenza “di fondamentale importanza per la Scuola e per l’Opera Pia”; e si riconobbe che a lui, “persona altamente onesta, capace e disinteressata”, andava “l’incontrastato merito di aver creato un tale complesso ed una tale fama per il Centro di Addestramento Bufalini”.
Castori rimase, ma un solo anno. Nell’agosto del 1969, il consiglio di amministrazione identificò in Olivo Ganganelli, laureato in matematica, la figura più idonea ad assumere la direzione della Scuola, soprattutto per garantire “un più organico e programmato sviluppo alla luce, pure, di nuovi e moderni sistemi professionali”.
Negli anni ’60, con il pensionamento degli istruttori che avevano fatto la storia della Scuola – Augusto Pellegrini e Giuseppe Busatti – si avviò un graduale rinnovamento del nucleo di insegnanti di laboratorio: quello di ebanisteria fu preso in mano da Antonio Pellegrini e Augusto Brozzetti; in quello di meccanica, a Francesco Marini e Nazzareno Gambini si affiancò Adriano Bellucci; a tenere i corsi edili furono chiamati Domenico Falcini, Andrea Fiorucci e, per la parte ferocia, Francesco Bernicchi. La tecnica ebbe come insegnanti Luigi Castori e Mario Cerrini, il disegno Claudio Mollajoli. A San Giustino insegnava disegno Fernando Gattini.
Il personale di supporto era ridotto all’essenziale, con l’applicato di segreteria Aldo Lensi e il bidello Domenico Petruzzi. A ricoprire il delicato ruolo di segretario dell’Opera Pia, con supervisione di ogni sua attività, nel 1963 era stato chiamato Corrado Rossi; sostituì il rag. Ivo Serafini, che aveva svolto la mansione da prima della guerra.