Caduti
Alienati Pasquale, di Acquisto, nato a Monte Santa Maria Tiberina il 2 settembre 1921, residente a Monterchi; partigiano della Brigata Garibaldi “Pesaro” dal 20 aprile 1944, poi della banda “Francini”, fucilato dai nazi-fascisti il 4 giugno 1944 a Pian delle Capanne (Pieve Santo Stefano).
Bianchini Giustino, di Giuseppe, di Molin Nuovo (Arezzo), nato nel 1924; partigiano della “Francini” dal 23 marzo 1944; fucilato dai fascisti il 27 marzo 1944 a Villa Santinelli di San Pietro a Monte (Città di Castello).
Forconi Spartaco, di Adolfo, nato a Roma nel 1925, residente a Firenze; partigiano della “Francini” dal 16 gennaio 1944, nome di battaglia “4”; fucilato dai fascisti il 27 marzo 1944 a Villa Santinelli di San Pietro a Monte (Città di Castello); medaglia di bronzo al valor militare alla memoria.
Luttini Corrado, di Lelio, nato nel 1924 ad Arezzo, dove risiedeva; imbianchino; partigiano della “Francini” dal 23 marzo 1943; fucilato dai fascisti il 27 marzo 1944 a Villa Santinelli di San Pietro a Monte (Città di Castello); medaglia di bronzo al valor militare alla memoria.
Magnani Giuseppe, di Augusto, nato e residente ad Arezzo, di anni 19, studente; partigiano della “Francini” dal 23 marzo 1943; fucilato dai fascisti il 27 marzo 1944 a Villa Santinelli di San Pietro a Monte (Città di Castello); medaglia di bronzo al valor militare alla memoria.
Mordaci Mario, di Maurizio, di Molin Nuovo (Arezzo), nato nel 1924; colono; partigiano della “Francini” dal 23 marzo 1943; fucilato il 27 marzo 1944 a Villa Santinelli di San Pietro a Monte (Città di Castello).
Perez Morton, nato nel 1918, conosciuto come “messicano”, ma forse cittadino ispanico degli Stati Uniti; già prigioniero di guerra a Laterina; partigiano nella “Francini” dal 15 aprile 1944; fucilato dai nazi-fascisti il 3 giugno 1944 in loc. Condotto (Sansepolcro).
Sbragi Donato, di Oreste, nato a Monte San Savino nel 1924, residente ad Arezzo; calzolaio; partigiano della “Francini” dal 28 febbraio 1944; fucilato il 27 marzo 1944 a Villa Santinelli di San Pietro a Monte (Città di Castello).
Cristini Aldo, di Pietro, nato a Monfalcone nel 1924; partigiano proveniente da una formazione romagnola, nella “Francini” dal 3 luglio 1944; membro della milizia civica a difesa di Sansepolcro.
Geppetti Mario, di Luigi, nato nel 1924 ad Arezzo, dove risiedeva; partigiano in Casentino, entra nella “Francini” il 21 marzo 1944; partecipa alla battaglia di Villa Santinelli, poi rientra nelle bande casentinesi; ferito in azione.
Lazzerini Sergio, di Olinto, nato nel 1923 ad Arezzo, dove risiedeva; partigiano della “Francini” dal 3 marzo 1944, nome di battaglia “37”; incarcerato dal 27 marzo 1944 per circa 15 giorni; comandante militare della formazione dal 1° luglio all’8 settembre 1944; membro della milizia civica a difesa di Sansepolcro; ferito in azione.
Marcucci Mario, di Goberto, nato nel 1924 ad Arezzo, dove risiedeva; partigiano della “Francini” dal 9 marzo all’11 giugno 1944, nome di battaglia “36”; incarcerato dal 27 marzo all’11 giugno 1944.
Pisanski / Pvanski Franco, di Carlo, nato a Santa Croce (Lubiana) nel 1902; partigiano dal 27 aprile al 6 settembre 1944; riconosciuto come patriota, ma qualificato come partigiano combattente nella documentazione locale.
Zubriski Anatoli, di Ivan, di Kiev (Ucraina), 1923-1990; partigiano dell’8a Brigata Garibaldi romagnola; membro della “Francini” dal 2 maggio al 4 giugno 1944; non riconosciuto ufficialmente partigiano combattente, ma qualificato come tale nella documentazione locale.
Nella banda “Eduino Francini” militarono anche altri stranieri di cui si hanno solo i seguenti elementi identificativi: Hans, austriaco; Ivan, russo; Wermak o Wermhak, tedesco.
Si tramanda inoltre che nel rastrellamento nazi-fascista del 3 giugno 1944 vennero uccisi anche due polacchi che si erano aggregati alla “Francini”.
Partigiano della banda “Eduino Francini” ucciso dai compagni
Nannei Ermete, di Dante, nato a Firenze nel 1916; meccanico; partigiano della “Francini” dal 15 gennaio 1944, ne diviene vice-comandante; nome di battaglia “5”; catturato a Villa Santinelli (Città di Castello), incarcerato e poi rilasciato; giustiziato dai partigiani della “Francini” il 14 luglio 1944 “per tradimento”; non riconosciuto partigiano combattente “per indegnità”.
Patrioti e collaboratori del movimento partigiano di Sansepolcro
riconosciuti dalla Commissione toscana
Alberti Trento, Aloigi Luzzi Vincenzo, Alunno Pergentini Orlando, Arioldi Pergentino, Baldi Agostino, Baldi Leopoldo, Barboni Aldo, Belli Pietro, Benni Ottorino, Berghi Giuseppe, Berghi Mario, Besi Pietro, Bobini Renato, Boninsegni Dedalo, Bonisegni Icaro, Brayern / Brayer Luigi, Buitoni Carlo, Calvani Armando, Castellini Anselmo, Casini Giuseppe, Celli Gastone, Chieli Fazio, Chimenti Luigi, Clara Angelo, Comanducci Luigi, Conti Sergio Ugo, Corsini Francesco, Del Pianta Dino, Del Furia Carlo, Del Teglia Francesco, Degli Innocenti Amadio, Dindelli Aldo, Dindelli Amilcare, Dindelli Gherardo, Donnini Bruno, D’Orazio Rodolfo, Dorelli Antonio, Duri Fosco, Duri Osvaldo, Fabbrini Oberdan, Fatti Aldo, Fatti Cesare, Fiordelli Mario, Foni Gino, Fusco Ugo, Gabrielli Mario, Galeotti Nello, Gennaioli Bruno, Giorni Umberto, Giovagnini Oddone, Giovagnini Vittorio, Giusti Antonio, Lanari Giuseppe, Lanari Tito, Leonardi Leonardo, Luccerini Giuseppe, Marrani Agostino, Marrani Fausto, Marzani Alessandro, Mattei Emilio, Melis Luigi, Menici Domenico, Mercati Eros, Mercati Vinicio, Merendelli Alfredo, Nocentini Angelo, Nucci Giuliano, Pandolfi Giovanni, Pasquetti Ivo, Pucci Donato, Rossi Giuseppe, Rossi Umberto, Salvi Sante, Santi Andrea, Silveri Nazzareno, Silveri Nello, Tardioli Orfilio, Tavernelli Giuseppe, Testerini Antonio, Tomassini Giuseppe, Valentini Gherardo, Vecchi Emilio, Viviani Alcide, Zanchi Armando, Zazzi Ermenegildo, Zeta Alighiero.
Gruppo Partigiani Santa Fiora
Nel mese di agosto 1944 uscì allo scoperto una formazione partigiana costituita da uomini del villaggio di Santa Fiora, situato tra Sansepolcro e Anghiari. Denominatosi “Gruppo Partigiani di Santa Fiora”, arrivò a contare 20 componenti, renitenti e militari sbandati, in gran parte mezzadri e coltivatori diretti; circa la metà di essi erano giovani dai 18 ai 20 anni. Lo capeggiò Giuseppe Giorni, che ebbe soprattutto al suo fianco Desiderio Menci e Francesco Tanfi. Il nucleo antifascista si formò già alla fine di dicembre 1943 e, senza collegarsi alla “Francini” o ad altre bande del territorio, rimase ad attendere lo sviluppo degli eventi nella zona di insediamento, valliva e di certo poco adatta a nascondersi. In occasione della sollevazione di Sansepolcro, il 19 marzo 1944, asserì di essersi posizionato presso il ponte sul Tevere, per impedire l’accesso in città di rinforzi fascisti. A maggio tentò due azioni, che però abortirono. Finalmente riuscì a rendersi utile ad agosto. In una relazione, Giorni descrisse l’attività dispiegata dal Gruppo nel corso del mese, a supporto dell’occupazione di Sansepolcro da parte della milizia civica: due azioni a Falcigiano contro pattuglie tedesche infiltratesi, in una delle quali furono liberati otto ostaggi; altre incursioni a Marcelle e Campezzone; la cattura di alcuni prigionieri; il soccorso a due slavi sfuggiti ai tedeschi; il lavoro coatto di prigionieri fascisti a ridosso delle linee tedesche presso la diga sul Tevere. Il Gruppo non aveva problemi di approvvigionamento alimentare. Il suo armamento consisteva in moschetti, pistole, bombe a mano e un fucile mitragliatore. Ne facevano parte anche Piero Alessandri, Orlando Alunno Pergentini, Attilio Calabresi, Olinto Cesari, Florindo Cresti, Alfio, Annibale e Fausto Farinelli, Guido Ganavelli, Aldo Giorni, Fervido, Luigi, Sergio e Olivo Mercati, Ermindo Ricci, Fulvio e Settimio Veri. La Commissione regionale toscana non reputò che sussistessero gli estremi, quanto a periodo di attività e azioni svolte, per il riconoscimento della qualifica di partigiano combattente o di patriota; gli esponenti del Gruppo ricevettero però il Diploma per la Difesa di Sansepolcro.
Per il testo integrale, con le note e la fonte delle illustrazioni, si veda il mio volume Guerra e Resistenza nell’Alta Valle del Tevere 1943-1944, Petruzzi Editore, 2016.
Le fotografie nel sito, se non dell’autore, provengono per lo più dalla Fototeca Tifernate On Line.
Si chiede a quanti attingeranno informazioni e documentazione di citare correttamente la fonte.