Richiesta di autorizzazione a far lavorare di domenica alcuni falegnami, indicati anche con i loro soprannomi.

Alla metà dell”800

Alla metà del secolo, due eventi permettono di analizzare più approfonditamente la consistenza e le caratteristiche delle botteghe tifernati di falegnameria: i cospicui lavori commissionati per la caserma austriaca e il già ricordato censimento a fini fiscali. Nel 1850 la guarnigione austriaca di stanza in città fu ac­cresciuta di “altre 150 teste” e il Comune do­vette chiamare a raccolta tutti i falegnami di maggiore affidabilità per suddividere tra di essi la fabbricazione in tempi brevissimi dei letti necessari. Ai nove falegnami furono commissionati un totale di 155 letti: 30 ciascuno a Vincenzo Gianfranceschi e Florido Boriosi; 20 ad Antonio Marcucci; 15 a Giacomo Aman­zioli, Filippo Belli e Francesco Montani; 10 a Giuseppe Boriosi, Giovanni Nicolucci e Do­menico Barni…

 

 

Il testo è nel documento allegato.