Abbiamo già avuto modo di sottolineare le non floride condizioni dei mulinai del territorio di Città di Castello alla metà dell’Ottocento. Denunciavano un “misero guadagno”, dal momento che siccità estiva e gelate invernali costringevano spesso a macinare fuori del comune. Veniva loro richiesta, in genere, la macinazione di “poco grano, molto granturco, molta biada”, ed anche di ghianda; le classi indigenti si cibavano infatti di “pane misto”…