La vicenda di Attilio Malvestiti riveste un rilievo straordinario nella storia dell’artigianato tifernate. Anarchico di solida fede, nei primi anni ’90 emigrò, trovando occupazione in diverse località della Liguria. Schedato dalla polizia come “individuo pericoloso per le idee sovversive che professa, per la sua audacia ed instancabilità nella propaganda”, fu tenuto sotto costante controllo e non riuscì a evitare alcuni mesi di confino, a metà del decennio, a Porto Ercole e alle Isole Tremiti. Tornò nella nativa Città di Castello e, dopo un breve periodo di lavoro, nel 1898 lasciò il socio Innocenti per emigrare in Venezuela. Rimpatriò nel 1900. Le molteplici esperienze e la spiccata coscienza politica contribuirono a far maturare in lui la consapevolezza delle condizioni di crescente crisi in cui versava l’artigianato tifernate e lo sospinsero a scuotere l’ambiente…
Il testo è nel documento allegato.
Le fotografie nel sito, se non dell’autore, provengono per lo più dalla Fototeca Tifernate On Line.
Si chiede a quanti attingeranno informazioni e documentazione di citare correttamente la fonte.