Di pari passo con la martellante pressione psicologica, aumentarono i sacrifici e le privazioni determinati dall’austera economia di guerra. L’obbligo del conferimento all’ammasso dei prodotti agricoli interessò in un primo momento grano, granoturco, vinacce, paglia e avena, per poi estendersi ad orzo, segale, fave, olio di oliva, legumi e persino pelli di coniglio. Con il mese di ottobre del 1940 entrò in vigore un rigido ed articolato sistema di razionamento, per cui si potevano acquistare generi di prima necessità solo presentando un’apposita tessera annonaria.
Altri evidenti disagi sorsero in seguito alla requisizione delle “Littorine” della linea Arezzo-Fossato…