Fuoriclasse

In occasione dell’“okkupazione” degli istituti superiori messa in atto dagli studenti nell’autunno del 1994, un gruppo di quelli dell’IPSIA di Città di Castello propose di dar vita a un giornale, “Fuoriclasse”. Lungi dal limitarsi ad essere il semplice numero unico che le scuole diverse producono una volta per ogni anno scolastico, e saltuariamente, “Fuoriclasse” si pose l’ambizioso obbiettivo di diventare un vero e proprio periodico, con durata continuativa e almeno due uscite all’anno. L’auspicio di allora si è concretizzato, anche perché “Fuoriclasse” è diventato una preziosa occasione di esercitazione professionale per gli allievi del settore grafico dell’istituto. La frequenza delle pubblicazioni si è attestata sulle due per anno scolastico, ma in certe annate ce ne sono state tre e anche quattro.
Apprezzato anche per la sua veste grafica, “Fuoriclasse” nel 1997 vinse il primo premio nazionale “Verba Volant” dedicato ai giornalini d’istituto. Un altro primo premio gli fu attribuito nel 2001 al concorso nazionale di Piancastagnaio (Siena).
Ciò che ha reso “Fuoriclasse” peculiare è stata la sua capacità di indagare approfonditamente la realtà giovanile locale. I sondaggi a tappeto, intervistando sempre tutta la popolazione scolastica dell’istituto, campione significativo di adolescenti provenienti dall’intera valle, hanno riguardato i valori dei giovani, i loro stili di vita, le loro relazioni con i coetanei, le famiglie e la società locale, le loro valutazioni su temi controversi come droga, aborto, pena di morte, immigrazione, rapporti sessuali prematrimoniali. Il frutto di tante ricerche è stato valorizzato anche dal mensile altotiberine “L’Altrapagina”.

La mia ininterrotta permanenza in servizio all’IPSIA di Città di Castello (ora I.I.S. “Patrizi-Baldelli”) ha favorito la continuità di “Fuoriclasse”, di cui coordino la redazione.