Nel 1980 maturò una stagione nuova nell’associazionismo culturale tifernate. Il fervore di iniziative politiche, religiose e sociali negli anni ’70, con tanti giovani impegnati nel tentativo di rinnovare la società, e con essa se stessi, produssero un palpabile clima di rinnovamento. Un’intera generazione crebbe partecipando a campi di lavoro dei Giovani per il Terzo Mondo, all’attività dei gruppi parrocchiali e delle sezioni giovanili dei partiti, a iniziative per la riforma della scuola, a manifestazioni per la libertà del Vietnam e del Cile, alle appassionate campagne elettorali dei referendum per il divorzio e l’aborto, agli scioperi a fianco della classe lavoratrice. Un’esperienza di impegno sociale e di ricerca esistenziale che stimolò molti a dedicarsi attivamente chi alla politica, chi al volontariato, chi all’associazionismo culturale.
In tale scenario, in ambito culturale era molto attiva l’ARCI. Sorsero allora anche l’associazione cinematografica Bilbo, il Centro Fotografico Tifernate e aggregazioni nei settori della musica e delle arti visive. Negli istituti superiori si formarono i Comitati Artistici, che chiesero spazi di libertà per poter introdurre nell’ancora compassata scuola italiana i fermenti che attraversavano la società.
Nel 1980-1981 fu pubblicato il giornale “‘L Ciaffo”, punto di riferimento di quanti operavano tra associazioni culturali e scuole. Ne uscirono sei numeri, a gennaio, febbraio, marzo e maggio del 1980, a gennaio e febbraio del 1981.
In quel periodo l’associazionismo culturale tifernate si aggregò nel Centro Culturale Polivalente “Le Logge”, che tra l’altro sensibilizzò con successo l’opinione pubblica e l’amministrazione comunale sul degrado del loggiato di Palazzo Vecchio Bufalini. E proprio in quei mesi le tante sollecitazioni provenienti dall’associazionismo cittadino indussero l’amministrazione comunale a promuovere l’Assise della Democrazia, tenuta nell’aprile del 1981. Trattò con particolare enfasi le problematiche della scuola, dei luoghi di aggregazione per i giovani, dei centri sociali, della sessualità, della droga; propose pagine di poesia, di musica, di pittura.
Alla redazione de “‘L Ciaffo” si dedicarono in particolar modo Alvaro Tacchini, Sandro Ponziani, Pietro Zanchi, Flavio Manni, Galliano Ciliberti, Giovanni Benedetti; nelle sue pagine si leggono inoltre contributi di Pippo Mencarelli, Luca Mancini, Vinicio Ciribilli, Brunello Bambini, Orlando Taffini, Alvaro Agostinelli, Antonio Gonzales, Brunella Tarducci, Marcello Marini, Marco Baldicchi (che fu il vignettista “ufficiale”), Alberto Collesi, Bruno Zieger, Guido Galeotti, Paola Rubini, Bruna Gnaspini e Diva Santinacci. Scrissero poesie ne “‘L Ciaffo” Sandro Ponziani, Alessandro Angelini, Paolo Bufalini, Flavio Manni, Francesco Grilli, Gilberto Collesi e Cinzia Panichi.
“‘L Ciaffo”, che figurava come supplemento de “L’astrolabio”, era stampato nella Tipografia Grifani-Donati. In redazione si impaginavano su fogli gli articoli dattiloscritti, le didascalie e le vignette. I collages che ne derivavano venivano trattati con sistema Agfa CTP: dalla fotografia degli originali si procedeva fino alla produzione delle lastre per la stampa offset.
Per chi volesse approfondire le vicende dei movimenti culturali giovanili a Città di Castello in quel periodo, ho depositato nell’archivio dell’Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti” la documentazione elencata nel documento allegato.