Il giornalino dell’Istituto

Gli sviluppo più recenti

Contestualmente si apriva una riflessione sulle prospettive dell’istruzione professionale del settore grafico. La Scuola, forte dell’espansione in atto dell’industria  poligrafica e cartotecnica, che allora contava già cinquanta aziende, e del tangibile contributo a tale sviluppo che le veniva unanimemente riconosciuto, nel 1978 prospettò nuovi ambiziosi orizzonti con l’opuscolo Una proposta per la Scuola Grafica.  Si prevedeva un ampliamento del suo raggio d’azione e delle sue potenzialità, estendendo i laboratori nello stabile del vicino Stabilimento Lapi, allora dismesso, e l’accoglimento degli allievi provenienti da altri territori nel convitto della Scuola d’Agraria.

Il dibattito aperto dalla proposta non portò a risultati concreti e la Scuola non diventò quell’istituto di rilievo interregionale al quale si candidava. Rimase però inalterato il suo ruolo nell’Alta Valle del Tevere, dove la crescita dell’industria poligrafica e cartotecnica veniva alimentata anche dalla costante immissione nel mercato del lavoro di manodopera giovane e specializzata.

Intanto cresceva la consapevolezza che il destino della Scuola era ormai legato alle scelte che si sarebbero compiute per l’istruzione professionale a livello nazionale. Fu così che nel 1987, nell’ambito delle manifestazioni organizzate a corredo della mostra retrospettiva “L’industria tipografica a Città di Castello”, curata da Alvaro Tacchini e allestita dal Centro Fotografico Tifernate,  si tenne una tavola rotonda alla quale presenziò il direttore generale dell’istruzione professionale Giuseppe Martinez y Cabrera. Venne trattato il tema “Il futuro dell’istruzione professionale grafica nell’ottica della riforma della scuola secondaria superiore”. L’iniziativa seguiva di pochi giorni il convegno “Le frontiere dell’innovazione. Problemi e prospettive del settore grafico e cartotecnico”, che ebbe come relatore anche Piero Chasseur, del prestigioso Centro per la formazione professionale grafica dell’Istituto Salesiano San Zeno di Verona. La Scuola dimostrò dunque di voler recitare un ruolo attivo nel dibattito in atto sulla riforma dell’istruzione professionale. Di ciò si ebbe una riprova nel maggio dell’anno successivo, quando una sua folta delegazione dette vita a un confronto molto animato a Roma con il direttore Martinez y Cabrera.

Negli anni ’80, tra i nuovi autori che si appoggiarono alla Scuola per la stampa delle loro opere si annovera don Torquato Sergenti, che in essa ha insegnato religione. Sergenti, uno dei promotori della Edizioni Confronto, ha scritto per i suoi tipi I cattolici tifernati nel secondo dopoguerra. Documentazione dal periodico “Voce cattolica” con riferimenti alla stampa di sinistra (1980) e Le campane di Santa Maria. Città di Castello 1976-1986 (1986).

Tra le pubblicazioni dell’ultimo scorcio degli anni ’80 sono inoltre da ricordare Come cambia un paese e perché, ricerca effettuata dagli alunni della scuola elementare di Lama, L’oratorio di San Crescentino, lavoro curato dalla scuola media Fucini di Città di Castello, il volume del provveditorato Itinerari didattici guidati dell’Umbria, gli atti della conferenza Un parco per il Subasio e le poesie di Franca Fiorucci. È infine degna di nota la collaborazione con la sezione tifernate del Club Alpino Italiano, per la quale si iniziò a realizzare il notiziario“Dalla parte della montagna”.

Nel 1990, la Scuola celebrò il 50° anniversario allestendo nel Palazzo Vitelli a Sant’Egidio un’esposizione di libri stampati nei suoi laboratori e, alla Galleria delle Arti, una mostra di artisti che vi avevano insegnato ….

 

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