Il 21 giugno 1944 il fronte bellico non aveva ancora raggiunto la valle. Eppure quello stesso giorno la minaccia dal cielo si fece più angosciante anche a Sansepolcro. Scrisse don Duilio Mengozzi: “Siamo nel pomeriggio. Ecco di nuovo gli apparecchi. Compiono ampi giri sulla città, poi la formazione si scioglie e uno scende in picchiata rovesciando il carico di morte lungo il viale della stazione”. Morirono due cittadini e tre militari tedeschi.
Fino ad allora le poche incursioni dell’aviazione alleata avevano preso di mira obbiettivi periferici e la popolazione di Sansepolcro era arrivata a credere che il centro cittadino sarebbe stato risparmiato. Scrisse Giovanni Ugolini: “Dalla torre di piazza la sirena dava l’allarme del quale i cittadini ormai non si curavano affatto. […] Ben pochi a Sansepolcro credevano che gli anglo-americani bombardassero l’abitato. Inoltre spesso avveniva che al segnale di cessato allarme giungessero proprio allora sul cielo della città formazioni compatte”.
Invece il pericolo a Sansepolcro diventò tangibile e continuo. Dopo i due morti del 21 giugno, altre due persone rimasero sotto le macerie nell’incursione aerea del 24 giugno; un’ulteriore vittima vi sarebbe stata il 26 dello stesso mese. Don Luigi Mengozzi ci ha lasciato vivide descrizioni dei bombardamenti di quell’ultimo scorcio del mese. Il 26 giugno: “Sono le 18.30, mi trovo ancora con i volonterosi a scavare fra le macerie delle case in via Maestra, per salvare il salvabile. Tra il rumore dei picconi giunge distinto il rombo dei velivoli. Anche la contraerea, da poco installata, inizia un furioso cannoneggiamento. Non è più il tempo per soffermarsi fra quelle macerie pericolanti. In quel momento cadono le prime bombe”. L’indomani si trovava all’ospedale: “Il rombo è vicino e si fa lacerante; poi il sibilo delle bombe è quasi sommerso dal frastuono della contraerea. La volta della corsia sembra crollare allo scoppio delle bombe lontane cento metri. Un urlo tremendo e corale è la risposta delle malate, mentre le mani cercano le mani per un aiuto impossibile. Le suore sono là; vanno rapide da un letto all’altro per confortare, calmare, mormorare una preghiera. Le bombe hanno sorvolato l’ospedale e sono cadute nell’orto delle monache di Santa Marta”.
Incursioni aeree su Sansepolcro
1° giugno 1944, Sansepolcro. Primo attacco aereo presso Sansepolcro: bombardata la zona periferica della città, tra il Tevere e la ferrovia. “Verso la sera del 1° giugno il consueto rombo dei motori degli apparecchi in volo. Giri insoliti sulla città. Ad un tratto il rombo si appesantisce, si avvicina, diviene esasperante. Segue un attimo di silenzio, poi un boato spaventoso, un secondo, un terzo… Dense colonne di fumo e di polvere s’innalzano nell’aria e si avvicinano alla città”. Le bombe allora colpirono la zona periferica di Sansepolcro, tra Tevere e ferrovia”. Testimonianza di don Duilio Mengozzi.
4 giugno 1944, Anghiari-Sansepolcro. Alle ore 11.55 incursione di 12 cacciabombardieri al confine tra Anghiari e Sansepolcro; non si ebbero vittime né danni. “Il solito urlo delle sirene. Gli apparecchi sono già sulla città e volteggiano. Segue un boato improvviso che scuote i vetri delle case. Ci siamo ancora. La zona colpita è la stessa. Si vogliono demolire i ponti”. Testimonianza di don Duilio Mengozzi.
17-18 giugno 1944, Sansepolcro. Lanci di bombe, infruttuosi, contro il ponte sul Tevere.
21 giugno 1944, Sansepolcro. Colpito un edificio del centro storico.
24 giugno 1944, Sansepolcro. Lanciate bombe sul centro abitato; due vittime.
26-27 giugno 1944, Sansepolcro. Bombardamenti del centro abitato e del territorio limitrofo; danneggiati ponti, strade e abitazioni.
Vittime di bombardamenti e mitragliamenti aerei
Busoni Annunziata, di Antonio, nata a Badia Tedalda il 24 novembre 1879, residente a Sansepolcro, casalinga, coniugata con Vincenzo Gigli, deceduta il 21 giugno 1944 a Sansepolcro in seguito a bombardamento aereo alleato.
Cercignani Francesco, di Mario, nato il 26 marzo 1875 a Pomarance (Pisa), residente a Sansepolcro, farmacista, celibe, deceduto il 24 giugno 1944 a Sansepolcro in seguito a bombardamento aereo alleato.
Gigli Vincenzo, di Antonio, nato il 1° novembre 1880 a Sansepolcro, dove risiedeva, commerciante, coniugato con Annunziata Busoni, deceduto il 21 giugno 1944 a Sansepolcro per bombardamento di aereo alleato.
Polchi Teresa, di Paolo, nata a Città di Castello il 27 settembre 1891, residente a Sansepolcro, domestica, coniugata con Giovanni Galli, deceduta il 24 giugno 1944 a Sansepolcro per bombardamento aereo alleato.
Rosadi Ascanio, di Paolo, nato il 30 maggio 1913 a Sansepolcro, dove risiedeva, coniugato con Vanda Menci, deceduto il 26 giugno 1944 all’ospedale di Sansepolcro per “commozione cerebrale per scoppio di bomba di aeroplano”.
Per il testo integrale, con le note e i riferimenti iconografici, si veda il mio volume Guerra e Resistenza nell’Alta Valle del Tevere 1943-1944, Petruzzi Editore, 2016.
Le fotografie nel sito, se non dell’autore, provengono per lo più dalla Fototeca Tifernate On Line.
Si chiede a quanti attingeranno informazioni e documentazione di citare correttamente la fonte.