L’antifascismo

Diffusione del fascismo
Il 43,3% dei giovani, senza significative differenze tra maschi e femmine, hanno la percezione che il fascismo sia “molto” o “abbastanza” diffuso oggi in Italia. Dai dati del sondaggio si rileva che più crescono di età, più se ne rendono conto. La percezione della diffusione del fascismo si incrementa del 17% tra i 15-17 anni e i 18-19 anni.
Antifascismo ancora attuale o superato dalla storia?
In tale contesto, il 49% di essi (un po’ più le femmine rispetto ai maschi) ritengono che l’antifascismo sia ancora attuale e importante in Italia. Ancor più alto il numero di coloro che sono “poco” o “per nulla” d’accordo con l’affermazione che l’antifascismo sia ormai superato dalla storia, il 58,3% del totale; anche tale quesito fa emergere una maggiore considerazione della Resistenza tra le femmine (63%) rispetto ai maschi (55%).
L’antifascismo trova quindi il sostegno di una maggioranza dei giovani, ma una maggioranza per niente schiacciante. Infatti la percentuale di chi considera “poco” o “per nulla” attuale e importante l’antifascismo in Italia oggi raggiunge il 36,1% (ma il 40% tra i maschi e il 30% tra le femmine).
Si nota però che la percentuale di quanti sono “molto” o abbastanza” d’accordo che l’antifascismo sia superato dalla storia scende al 24,4% (sempre con una decina di punti percentuali di differenza tra femmine e maschi).
Nei due quesiti non si evidenziano significative differenze tra le fasce d’età.
Come combattere l’ideologia fascista
Che sia “molto” o “abbastanza” importante combattere l’ideologia fascista lo dicono il 61% dei giovani. Ma dietro al dato totale emerge di nuovo un’importante differenza tra maschi e femmine: se infatti hanno tale opinione il 71% delle ragazze, la percentuale si ferma al 54% tra i ragazzi. Differenza marcata che si conferma tra quanti giudicano invece “poco” o “per niente” importante combattere l’ideologia fascista: sono il 37% dei maschi e il 18% delle femmine.
Mentre nel corso dell’adolescenza tende a diminuire, fin quasi a dimezzarsi, il numero dei giovani incerti sull’argomento, si evidenza tra i 17-18 anni compiuti un calo della tensione antifascista, che però torna a crescere oltre i 18 anni di età.
Posti inoltre di fronte al quesito se reprimere o no “ogni forma di fascismo”, i giovani mostrano un atteggiamento prudente. La linea dura della repressione “senza esitazioni” è sostenuta dal 20% delle femmine e solo dal 13% dei maschi. Il 32% dei ragazzi e il 25% delle ragazze sostengono che si debba reprimere “solo le manifestazioni violente di fascismo”. Il 28%, senza grandi differenze di genere, è dell’idea che bisogna sì reprimere, ma “senza allarmismi”. L’opinione che non vi debba essere alcuna repressione, perché ognuno ha il diritto di manifestare le proprie idee è invece condivisa da circa il 18% dei giovani, più maschi che femmine.