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Quando nascere era un problema

 

Quanti erano i tifernati? Il censimento del 1911 quantificò in 27.713 i residenti nel comune; in città vivevano 6.306 persone. Nel corso del 1912 sarebbero state registrate dall’ufficio di stato civile urbano 638 nascite, in quello di Lugnano (che serviva la popolazione dell’intera parte meridionale del territorio comunale) altre 273. In totale quindi 911 nascite. 
Ma se si leggono attentamente i registri, emerge una realtà assai più complessa, e per certi aspetti drammatica. Infatti furono ben 69 i bambini o nati morti o deceduti durante il parto e nelle ore immediatamente successive. Un’ecatombe, dunque, che la dice lunga sulla carenza di assistenza sanitaria e di igiene che inevitabilmente turbavano un momento delicato come quello del parto. Un riflesso dell’estesa e desolante miseria che infieriva soprattutto nelle campagne, ma anche tra i ceti meno abbienti di città. 
Un altro inquietante dato è assai significativo al riguardo: i bambini morti nei giorni successivi al parto, fino a poche settimane dopo, assommarono nel 1912 a 40 soltanto a Città di Castello e in parte del suo territorio rurale: mancano infatti i dati di Lugnano.
L’abbandono di neonati nella ruota degli esposti (si trovava nel loggiato del vecchio Ospedale, proprio di fronte alla chiesa di San Domenico) rivela un ulteriore aspetto della povertà dell’epoca. Tale sorte capitò a 48 bambini di entrambi i sessi. Solo 23 di essi sarebbero stati successivamente riconosciuti e/o legittimati dalla madre o dai genitori all’atto del matrimonio.
Siccome nel 1912 i defunti assommarono a 538, il saldo positivo fu molto rilevante. Ma, ai sensi dell’incremento effettivo della popolazione, si deve rilevare che anche in quell’anno molti tifernati dovettero emigrare all’estero alla ricerca di più decorose condizioni di vita.