1971. Con decreto ministeriale del 30 dicembre 1971 viene approvato il progetto “Unità di Servizio” della Pro Agri. Sono nove le Unità che entrarono in funzione con la successiva campagna.
1972. La Pro Agri è riuscita a realizzare le Unità di Servizio a tempo di record. I risultati tecnici hanno superato le attese.
1974. Sospesa la coltura del Kentucky, mentre va a gonfie vele quella del Bright. Intanto, con la costruzione del nuovo stabilimento della Pro Agri ci si comincia a porre il problema della utilizzazione degli immobili di Via Oberdan.
1975. Dal 1° gennaio 1975, il Monopolio di Stato cessa di essere il fabbricante in regime di monopolio. Si teme il rischio che i produttori italiani di tabacco si trovino in condizioni di subalternità rispetto alle grandi compagnie internazionali. Intanto inizia la collaborazione con università americane per esperimenti genetici e nuove metodiche di cura del tabacco.
1976. L’azienda mette in funzione altre 100 celle per l’essiccazione del tabacco.
1978. Si costituisce la la società per azioni FINTAB, alla quale vengono conferiti gli stabilimenti di Via Oberdan e i fabbricati connessi. Amedeo Corsi è acclamato presidente onorario.
1979. Raggiunto il traguardo del superamento della soglia di 50.000 q.li di tabacco conferito. Viene sospesa la produzione di tabacchi subtropicali da fascia; nonostante l’elevato premio CEE, il prodotto non è competitivo per l’elevato costo della manodopera. Assume la presidenza Carlo Della Porta, già presidente aggiunto; diviene presidente aggiunto Aurelio Onofri.
1980. Muore l’avv. Stelio Pierangeli, segretario e consulente della Fattoria dal 1952.
1981. Il Consiglio Comunale rilascia la concessione per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione del fabbricato addossato alle mura urbiche.
1983. Cresce la preoccupazione per l’aumento dei costi (quantificato in un 16% medio nel settore), assai inferiore rispetto all’incremento dei prezzi del tabacco, che è del 10% circa.
1985. La Fattoria decide una riduzione del 18-20% della superficie coltivata.
1987. Nuove direttive della Comunità Europea. Introducono la Quantità Massima Garantita, che pone il limite di 63.000 tonnellate di produzione complessiva europea per la varietà Bright, al fine di non aggravare ulteriormente le spese agricole Comunitarie. La Fattoria decide una ulteriore riduzione del 5% della superficie complessiva coltivata.
1989. Demolizione dei capannoni della Fattoria tra l’ex via del Campaccio e via Borgo Farinario
1990. Acquisite dalla Pro Agri le 18 Unità di Servizio. Allarme per il “graduale deterioramento della situazione dell’agricoltura in generale” e per la “possibile crisi della tabacchicoltura italiana ed umbra in particolare”. Il consiglio di amministrazione inoltre manifesta preoccupazione per “il dilagare della corruzione a tutti i livelli” e per “l’ignoranza dei problemi ed il minore interesse dimostrato per l’agricoltura da parte dei politici”.
1992. Proteste della Fattoria: “I produttori meno seri hanno avuto la meglio e le aziende oneste devono sopportare le conseguenze degli splafonamenti delle Quantità Minime Garantite fatti da altri nel 1900-1992”. Inoltre, “il Fabbricante di sigarette italiane ha perso, pur operando in regime di monopolio, il 70% circa del mercato italiano nella vendita delle sue sigarette”.
1993. Cessano le Quantità Minime Garantite e si avvia il regime delle quote di produzione. La Fattoria fonda la rivista “Il Tabacco”.
1995. La Fattoria è costretta a rimborsare all’A.I.M.A. la somma di L. 4.492.586.107 in conseguenza dello splafonamento delle Quantità Massime Garantite negli anni 1990-1992. Il procuratore speciale André Beuchat ha sostituito nell’incarico Silvio Donadoni.
1996. La Fattoria muta la ragione sociale in “Fattoria Autonoma Tabacchi società cooperativa a responsabilità limitata”.
Nel sottosuolo dell’area già occupata dagli stabili della Fattoria demoliti sono ritrovati reperti di epoca romana. La Soprintendenza decreta la sospensione dei lavori di sterro. Inizia allora il prolungato e serrato scontro di opinioni sull’opportunità di costruire nel sito o, quanto meno, di diminuire considerevolmente la cubatura prevista.
1997. Sta cominciando a dare risultati apprezzabili la raccolta meccanizzata del tabacco.
1998. Assume la presidenza della Fattoria Aurelio Onofri; presidente aggiunto è Gianni Santinelli.
Il ministero per i Beni Ambientali e Culturali dichiara l’area ex-FAT, dove sono emersi reperti di epoca romana, “di interesse particolarmente importante”, e la sottopone a tutte le disposizioni di tutela previste.
2001. La mancanza di manodopera locale sta diventando cronica; la sua sostituzione con lavoratori extracomunitari presenta difficoltà.
2002. L’incidenza del contributo della Comunità Europea è pari al 35% del premio complessivo.
2003. La riforma dell’Organizzazione Comune di Mercato a livello europeo lascia intravedere una prospettiva di sicura diminuzione dei premi e la necessità di ristrutturare la filiera del tabacco.
2004. Per meglio sfruttare nel mercato del prodotto battuto i benefici della fase completa di trasformazione e commercializzazione, il Consorzio Cooperativo PRO TAB avvia la collaborazione con la Cooperativa CTV, con sede a Verona. Tale cooperativa, alla quale la Fattoria conferisce il proprio tabacco, provvede alla fase di battitura e alla vendita del prodotto battuto direttamente al fabbricante di sigarette.
2006. Assume la presidenza della Fattoria Fabio Rossi; presidente aggiunto è Giuseppe Taschini.
2007-2008. L’accordo con la cooperativa CTV non si rivela soddisfacente. La Fattoria decide quindi di installare presso lo stabilimento di Cerbara un proprio impianto di battitura, che viene concesso in affitto al Consorzio Cooperativo Virginia Trade, quale impresa trasformatrice. La possibilità per il trasformatore di svolgere una lavorazione del prodotto lo mette direttamente in contatto con le manifatture internazionali del tabacco, permettendo di ottenere i migliori risultati in termini economici.
2009-2010. Deliberati notevoli investimenti nel settore delle energie alternative. “Tali investimenti, in un momento di incertezza del nostro settore, sono impostati per avere una valenza pluriennale con legata al settore specifico del tabacco, ma comunque per essere di sostegno alla nostra attività principale che riteniamo possa durare anche negli anni futuri” *.
* La cronologia è ricavata per lo più dal testo di Carlo Cammillini e Carlo Granci, Appena ieri! (spunti e riflessioni tratte dalle relazioni del Consiglio di Amministrazione), in Fattoria Autonoma Tabacchi 100 anni, Petruzzi Editore, 2011).