Convivenza difficile con gli stranieri

Gli stranieri che dimorano nella nostra città sono ormai quasi il 10% della popolazione totale; erano appena l’1,5% nel 1995. Anche nella nostra società si sta dunque verificando un importante incontro fra persone di razze e di nazionalità diverse. Come viene vissuto dai giovani? Che sentimenti sta provocando in essi?

L’inchiesta di “Fuoriclasse” conferma che esistono ancora, purtroppo, forti pregiudizi e paure. Vi sono certo giovani per i quali l’integrazione tra italiani e immigrati è un fatto auspicabile; ma è indubbio che la maggioranza resta ancora sospettosa, spesso ostile. Lo confermano le risposte, spesso taglienti, date nel sondaggio.

Sono il 75% dei maschi e il 64% delle femmine ad affermare che “gli extracomunitari dovrebbero rimanere nei loro Paesi d’origine”. Tra i ragazzi, infatti, il 40% si dicono “molto d’accordo” con questa idea; un altro 35% “abbastanza d’accordo”.

Quindi solo un ragazzo su quattro (e una ragazza su tre) si mostra in qualche modo favorevole ad accogliere in Italia cittadini provenienti da Paesi fuori della Comunità Europea.

Le risposte ad altre domande danno, tra i maschi, una percentuale di rigetto dei “non italiani” un po’ inferiore, ma pur sempre molto elevata. Dichiarano che “può immigrare in Italia chiunque, purché ci sia lavoro, si rispettino le leggi e non si entri clandestinamente” il 43% dei ragazzi; all’opposto, sostengono che “ognuno deve rimanere nel proprio Paese d’origine, basta con l’immigrazione,” il 39% di essi. In posizione intermedia, ma di evidente chiusura, si pone quel 18% di maschi per i quali “possono immigrare in Italia solo cittadini di Paesi europei o che hanno usi e costumi simili ai nostri”. Le ragazze appaiono più tolleranti e aperte: quasi il 70% di esse è favorevole a far entrare tutti, purché siano bravi cittadini; solo il 16% vorrebbe che tutti gli stranieri restassero nei loro Paesi d’origine.

Che tra i ragazzi ci sia una maggioranza ostile all’integrazione tra persone di diversa nazionalità e cultura lo dimostra un altro quesito. Alla domanda “Sei favorevole a una società nella quale convivono persone di diverse razze e nazionalità?”, si dicono poco o per niente d’accordo il 57% dei maschi. Inoltre, richiesti del parere se “una società ricca come la nostra debba aiutare i Paesi più poveri offrendo occasioni di lavoro agli immigrati da quei Paesi”, il 59% dei ragazzi affermano di essere poco o per niente d’accordo. Anche nel caso di questi due quesiti la percentuale delle femmine “poco d’accordo” e “per niente d’accordo” è più bassa di quella dei maschi: scende infatti tra il 36 e il 39%.

L’atteggiamento prevalente tra i maschi cozza dunque contro ogni sforzo di solidarietà internazionale. Rivela però anche una forte ignoranza, la convinzione che l’Italia possa bastare a se stessa. Si pensi che sempre quel 57% di ragazzi (e quel 36% di femmine) è convinto – contro l’evidenza della realtà – che l’economia italiana non abbia bisogno della manodopera degli immigrati.

I giovani italiani sono dunque razzisti? “Fuoriclasse” è voluto andare a fondo del problema con una domanda molto esplicita: “secondo te, la razza bianca è superiore alle altre razze?”

Quasi la metà dei maschi (49%), per fortuna, lo esclude; ma uno su tre non ha dubbi: la razza bianca è proprio superiore. Inoltre il 25% di ragazzi considera la razza bianca “più intelligente rispetto alle altre razze” e sono il 43% coloro per i quali “le persone di razza bianca sono più belle rispetto a quelle delle altre razze”.

Quanto alla eventualità di sposare una donna di razza diversa, più della metà dei maschi (52%) la esclude; solo per il 20% di essi non ci sarebbe nulla di strano nello sposare una donna nera, o asiatica, o comunque di colore. Un possibile matrimonio con una donna di religione islamica è escluso dal 78% dei ragazzi; lo prenderebbe in considerazione solo il 10% di essi.

Anche tra le ragazze, per quanto appaiano più riflessive e tolleranti dei coetanei maschi, si manifestano opinioni razziste. Il 20% delle femmine pensa che la razza bianca sia superiore; il 17% considera le persone di razza bianca più intelligenti, il 33% più belle. Quanto allo sposare un uomo di razza diversa, lo escludono il 53% di esse; appena il 14% non ci trova niente di strano. Se poi si tratta di un islamico, pure tra le ragazze il rigetto dell’ipotesi schizza al 70%.

Perché questo sentirsi diversi e migliori rispetto agli immigrati in Italia? Perché tanta ostilità?

Il sondaggio dà risposte molto chiare. Gli immigrati, specie se extracomunitari, non preoccupano perché “hanno usi e costumi troppo differenti” (lo pensa solo il 6% dei giovani); né perché “hanno una religione diversa” (ragione addotta appena dal 4%). Inoltre sono una minoranza (il 22%) coloro che temono che gli stranieri “portano via il lavoro agli italiani”. La vera ragione per cui li si sentono come una minaccia è che “ci sono troppi criminali tra di loro”: per il 63% dei maschi e il 56% delle femmine è questa la principale fonte di preoccupazione.

Di conseguenza è elevatissima la percentuale di coloro che vivrebbero malvolentieri in un quartiere con una forte presenza di extracomunitari: arriva all’80% dei maschi e al 73% delle femmine.

L’ostilità dei giovani italiani è rivolta in modo uguale agli immigrati di tutte le nazionalità? Fino a un certo punto. Infatti, alla richiesta di indicare “quali sono, tra gli stranieri che vivono nella tua zona, quelli che ti fanno sentire più insicuro”, il 47% dei ragazzi punta il dito contro gli albanesi, il 44% contro i marocchini; con una minore percentuale, il 23%, vengono indicati i rumeni. Non destano preoccupazione gli immigrati nigeriani e neri africani, né quelli provenienti dal sud America. Tra le femmine, a farle sentire insicure sono più i marocchini che gli albanesi.

“Fuoriclasse” trattò il tema dell’integrazione degli stranieri e del razzismo anche nel numero del dicembre 2000. Possiamo quindi fare un raffronto fra i due sondaggi. Innanzitutto non emergono differenze molto importanti. Aumenta invece sensibilmente (+15%) il numero di coloro che vivrebbero malvolentieri in un quartiere con una forte presenza di extracomunitari. In aumento (+5%), purtroppo, pure i razzisti.